CASA CUSENI UN PORTALE PER ACCEDERE
ALLA QUARTA DIMENSIONE
«Bisogna sempre conservare lo spirito del monumento, ma la sua vita dipende dalle generazioni che se la tramandano…” Antoni Gaudí
Lo spirito del monumento è la sua essenza ideale, prima della posizione della prima pietra, ancora prima del progetto che lo racchiuderà in una forma finita, è l’idea, e persiste per sempre.
Vi sono monumenti tanto complessi da non essere opera di un uomo solo, monumenti che non muoiono mai e che rappresentano uno sforzo comune, un’impresa collettiva. Ancora quando nulla si eleva dal suolo, lo spirito del Monumento circola tra il maestro e i collaboratori, immaginando come possa essere costruito.
Casa Cuseni è un monumento realizzato per uno scopo preciso, per studiare e conoscere la quarta dimensione, lo spazio astrale non percepito dalla nostra fisicità, ed è questo lo spirito del monumento, la sua eredità immateriale.
Lo spazio astrale (la quarta dimensione), lo spazio dove circolano i nostri pensieri e le nostre emozioni è uno spazio reale ma visibile solo ai chiaroveggenti, dotati cioè di chiara visione. Per molto tempo i pittori che si sono occupati, nel primo Novecento, del mondo astrale, della quarta dimensione, sono stati definiti pittori astrattisti, quasi ad intendere che quanto loro rappresentavano con forme, volumi, colori non esistessero nel reale ma fossero frutto di astrazioni. In Germania si parlò, addirittura, di arte degenerata. I pensieri, secondo le regole della chiaroveggenza, hanno una forma e un colore, visibili solo dopo lunghi esercizi di meditazione.
I maggiori pensatori del Novecento si sono riuniti in questo giardino per creare uno spazio, un laboratorio, dove percepire, con la meditazione, la quarta dimensione.
Annie Besant e Charles Leadbter, autori delle Forme del Pensiero, insieme a Rudolf Steiner hanno teorizzato questo Monumento, voluto in Sicilia, nella terra degli Dei, nella Magna Grecia, dove forte è il legame con il mondo superiore, affidandone la scenografia a Giacomo Balla e Fortunato Depero che, per poter dare “scheletro e carne all’impercettibile” lo hanno realizzato su modello della Divina Commedia. Rudolf Steiner ha spiegato la teoria delle Forme del Pensiero a Wassilli Kandiski che le ha riprodotte nelle sue tele e nel suo saggio Lo spirituale nell’arte.
Il Giardino di Villa Cuseni, con le sue mikveh per il bagno rituale, con un giardino a forma di Menorah con all’interno l’albero della vita, la Cabala, con un percorso ascensionale su modello della Divina Commedia, con una riproduzione fedele dell’Eden Dantesco è tutto questo, una macchina per il dialogo con lo spazio astrale, un portale per accedere alla quarta dimensione.
Il Giardino teosofico di Villa Cuseni
a Taormina. Il tempio che rappresenta l'eden dantesco
Un tempio che rappresenta un Eden dantesco.
Nella Divina Commedia, il paradiso terrestre (il giardino dell’Eden) si trovava in cima al monte Purgatorio. Allo stesso modo, scavato nella roccia e avvolto da una fitta vegetazione, nella parte più alta del Giardino di Casa Cuseni, elementi architettonici e geometrie prospettiche rimandano alle cantiche XXVII e XVIII del Purgatorio dantesco, letto a Casa Cuseni in chiave spirituale, nell’ambito di un percorso di purificazione e metamorfosi.
Prima di accedervi si deve superare un sigillo, realizzato da Giacomo Balla, che rappresenta il libero arbitrio di Rudolf Steiner, l’umana lotta tra il desiderio di conoscenza e di elevazione, (un triangolo perfetto orientato verso l’alto) e le passioni umani (un triangolo imperfetto, come imperfette sono le passioni umane che ti portano sempre verso il basso). Qui dovrete decidere il vostro percorso, verso la conoscenza o rimanere “bruti” e seguire le umane passione.
Il nostro viaggio ideale '' tra virtute e canoscenza” , per parafrasare Dante Alighieri, continua con le due fontane qui presenti e che ricordano i due fiumi descritti nel canto XXVIII del purgatorio; il Lete che ha la funzione di cancellare la memoria dei peccati commessi e l’Eunoé che, risvegliando la coscienza « d'ogne ben fatto », rafforza la memoria del bene compiuto.
L’immersione prima nell’una e poi nell’altra vasca consentiva di portare a conclusione il processo di purificazione, giungendo alla perfezione che abilita alla beatitudine celeste, alla conoscenza e che Giacomo Balla interpreta con una raffinata architettura simbolica dal titolo La metamorfosi - La crisalide diventa farfalla.
Sopra questo tempio, un trono con le sette colonne della conoscenza, posto più in alto perché solo la conoscenza può elevarci e solo la conoscenza ci permette di vedere, prospetticamente, in modo diverso.
IL GIARDINO STORICO DI CASA CUSENI
Il Giardino Storico di Casa Cuseni è stato realizzato dal ricco mecenate britannico Robert Hawthorn Kitson, su disegni e suggestioni di Sir Frank Brangwyn, il primo decoratore di Louis Confort Tiffany, di Sir Alfred East, famoso in patria ed all’estero per avere la rara capacità di trattare il paesaggio con squisita poesia e di Sir Cecil Arthur Hunt, le cui rappresentazioni del paesaggio furono ammesse alle massime e più prestigiose Accademie Artistiche mondiali. Tre pittori, i primi due Presidenti della Royal Society of British Artists e Accademici Reali, il terzo, Vice Presidente della Watercolour Society of British Artists, realizzarono a Taormina questo capolavoro di prospettive oggi considerato come uno dei massimi esempi in Europa di giardini realizzati in stile Art and Craft.
I MASSIMI PENSATORI TEOSOFI A CASA CUSENI (1912)
Il pensiero teosofico di Annie Besant trasformato in arte nella costruzione del Giardino di Casa Cuseni.
Alla fine, è logico chiedersi, chi ha pensato a tutto questo? E soprattutto, perché?
Sono state date molte interpretazioni: Angheli Zalapì ammette l’influenza del celebre architetto inglese Sir Edwin Landseer Lutyens (“Dimore di Sicilia”, 1998). Charles-Quest-Ritson afferma che le “drammaticità angolari” siano state opera dell’ingegno dello stesso Robert Hawthorn Kitson che ha creato un giardino romantico con elementi rococò e rinascimentali (“The English Garden Abroad”, 1992). Le facoltà di architettura italiane attestano la presenza di Giacomo Balla e il MART di Rovereto quella di Fortunato Depero. Gli storici dell’arte britannici danno la paternità del progetto a un allievo di William Morris, Sir Frank Brangwyn, mentre altri insistono su una collaborazione tra due Presidenti della Royal Society of British Artists (Sir Frank Brangwyn e Sir Alfred E. East) e il vice Presidente della Royal Society of Painters in Watercolours (Cecil Arthur Hunt). Il biografo ufficiale di Robert H. Kitson attesta, infine, l’influenza del socialismo mistico e del trascendentalismo di Annie Besant (“Bedford and Kitson-White Rose”, 1994). Gli studiosi, probabilmente, hanno tutti ragione.
Francesco Spadaro.
PIANTA DEL GIARDINO STORICO
TEMPIO DI RE SALOMONE
Il Tempio di Re Salomone rappresenta un’immensa costruzione cabalistica forse mai effettivamente realizzata, ma di grande importanza sul piano speculativo. È un luogo distinto dallo spazio esterno profano, architettonicamente strutturato per rappresentare e simbolizzare l’ordine vero dell’universo, nelle sue dimensioni sia spaziali che temporali. Talvolta è realizzato in un giardino, come in questo caso, ma può essere rappresentato in una terrazza (tempio solare egizio), in una grotta (misteri mitraici), in una montagna, in un tabernacolo, in una città (Gerusalemme), o in una torre (lo Ziqqurat).
I CENTO ANNI DEL GIARDINO DI CASA CUSENI
Il Giardino di Casa Cuseni, completato nel 1920, è una straordinaria opera dell’ingegno umano, una creazione intellettuale voluta da una raffinata committenza britannica forte del pensiero romantico di John Keats, di Percy Bysshe Shelley, di Lord George Byron, degli insegnamenti socio-politici di John Ruskin, dell’Arts and Crafts di William Morris e della grande spiritualità tipica di quel periodo. Questo giardino, ricco di arte, storia, botanica e teosofia, nel corso del secolo scorso, travagliato da grandi conflitti mondiali e rivolgimenti socio-politici ha, invece, mantenuto inalterata la sua autenticità e la sua originalità. Pubblichiamo i primi cento anni della sua storia, consapevoli che il solo modo per difendere il patrimonio artistico di Casa Cuseni è la conoscenza è la sua fruizione.
IL LIBRO SUL GIARDINO
Il nostro panorama
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Ph. Egidio Marisca - Archivio Fondazione Robert H. Kitson
Alcune specie botaniche
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Ph. Egidio Marisca - Archivio Fondazione Robert H. Kitson
Il Giardino Storico
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Ph. Egidio Marisca - Archivio Fondazione Robert H. Kitson
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Ph. Egidio Marisca - Archivio Fondazione Robert H. Kitson