I MASSIMI PENSATORI TEOSOFI A CASA CUSENI (1912)
Il pensiero teosofico di Annie Besant trasformato in arte nella costruzione del Giardino di Casa Cuseni.
Alla fine, è logico chiedersi, chi ha pensato a tutto questo? E soprattutto, perché?
Sono state date molte interpretazioni: Angheli Zalapì ammette l’influenza del celebre architetto inglese Sir Edwin Landseer Lutyens (“Dimore di Sicilia”, 1998). Charles-Quest-Ritson afferma che le “drammaticità angolari” siano state opera dell’ingegno dello stesso Robert Hawthorn Kitson che ha creato un giardino romantico con elementi rococò e rinascimentali (“The English Garden Abroad”, 1992). Le facoltà di architettura italiane attestano la presenza di Giacomo Balla e il MART di Rovereto quella di Fortunato Depero. Gli storici dell’arte britannici danno la paternità del progetto a un allievo di William Morris, Sir Frank Brangwyn, mentre altri insistono su una collaborazione tra due Presidenti della Royal Society of British Artists (Sir Frank Brangwyn e Sir Alfred E. East) e il vice Presidente della Royal Society of Painters in Watercolours (Cecil Arthur Hunt). Il biografo ufficiale di Robert H. Kitson attesta, infine, l’influenza del socialismo mistico e del trascendentalismo di Annie Besant (“Bedford and Kitson-White Rose”, 1994). Gli studiosi, probabilmente, hanno tutti ragione.
L’influenza di Sir Edwin Landseer Lutyens è evidente. Il ritrovamento alla Royal Academy of Arts del prospetto palladiano di Casa Cuseni, a firma di Sir Frank Brangwyn, conferma la presenza, già in fase progettuale, di questo importante artista. Maurizio Fagiolo, il maggiore biografo di Giacomo Balla, ha identificato nell’archivio dell’artista un decoro simile a quello di Casa Cuseni, un acquarello del 1922 a carattere teosofico, dal suggestivo titolo di “la crisalide diventa farfalla”. E’ evidente che gli artisti di Casa Cuseni riuscirono, con il metodo sperimentale di “sub-coscienza cosciente” ideato da Giacomo Balla, a rendere visibile la realtà psichica, a materializzare un pensiero, uno stato emozionale, realizzando una grande Menorah, un percorso teosofico che porta alle Mikveh e al Tempio di Re Salomone, uno stato cosciente dell’extra-sensibile, un modo di vedere oltre l’esteriorità e di cogliere le forme interiori, proprio come insegnavano le correnti filosofiche dell’epoca. Gli archivi fotografici di Casa Cuseni attestano la presenza, più volte ed in anni successivi, dei massimi pensatori teosofici di tutti i tempi:
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Annie Besant, Presidente della Società Teosofica Internazionale dal 1907-1933,
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George Arundale, Presidente della Società Teosofica Internazionale dal 1934-1945,
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Curuppumullage Jinarajadasa, Presidente della Società Teosofica Internazionale dal1946-1953,
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Francesca Arundale, intima amica di Helena Petrovna Blavatsky (Madame Blavatsky) e co-fondatrice della loggia londinese Le Droit Humain,
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Lady Emily Bulwer-Lytton, la responsabile per l’Inghilterra della Società Teosofica Stella d’Oriente e moglie del celebre architetto Edwin Landseer Lutyens,
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Charles Webster Leadbeater, vescovo occultista e chiaroveggente, Jiddu Krishnamurti, uno dei massimi pensatori del novecento, il Maestro del mondo, come fu successivamente definito.
La realizzazione di una raffinata e complessa architettura simbolica nel giardino di Casa Cuseni, a quel tempo ai confini del mondo, conferma l’idea antica e originale di un progetto teosofico internazionale dove confrontarsi in un luogo di grande spiritualità, dove servire l’umanità, dove potersi dedicare alla propria trasformazione spirituale e a una sempre più profonda comprensione e realizzazione dell’Eterna Saggezza, nel segno dell’unità della vita e di una comune ricerca della Verità.
Francesco Spadaro